Arturo Lorenzoni Presidente Veneto 2020
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Governare non significa seguire il vento

10 maggio 2020

La strategia del presidente Zaia è sempre più evidente: vi dico, ogni giorno in diretta a reti unificate, quello che volete sentirvi dire. Non quello che è giusto. Non quello che serve ai Veneti, ma quello che lo mette nelle condizioni di essere popolare.

Per quello oggi investe tutte le sue energie per chiedere di votare oggi, dopo che per settimane ha detto che per lui non cambiava niente. Perché domani i nodi verranno al pettine e la benzina della Ferrari, che è molto costosa, potrebbe scarseggiare.

È grave la frattura con la comunità scientifica. Non è grave per Zaia, ma per ciascuno di noi che rischiamo di andare allo sbaraglio perché all’ora di pranzo il presidente ci ha detto quello che volevamo sentirci dire: il virus non esiste più, possiamo fare quello che ci pare e quando c’è stato era frutto di un complotto internazionale. Lo ricordiamo tutti lo Zaia che si scagliava contro il Governo e la comunità scientifica, che inserirono le province di Padova, Venezia e Treviso in zona rossa. Allora la sua priorità era quella di dire a tutti noi veneti che qui non c’erano problemi e che potevamo continuare la vita di sempre. Come lo ricordiamo, appena ha capito che i suoi concittadini erano spaventati dal virus, promuovere mascherine, lanciare anatemi contro gli indisciplinati e promettere tamponi alle persone in coda ai supermercati per scovare i pericolosissimi asintomatici. Oggi che la preoccupazione per la crisi economica è tangibile, attacca il governo anziché stanziare, come hanno fatto tutte le regioni, risorse vere per le categorie produttive e commerciali.

12 e rotti milioni di euro: questa la cifra stanziata da Zaia; nulla a confronto delle centinaia di milioni stanziati dalle altre regioni. Invece di mettere soldi alimenta tensioni e paure lanciando l’allarme per i ristoranti che dovranno distanziare i tavoli. Nuovamente la tattica del consenso prende il sopravvento sulla realtà: per nascondere l’assenza di azione e di aiuti indico, sempre in diretta senza possibilità di contraddittorio, un pericolo e un nemico così tutti parleranno di quello e non di ciò che non fa la regione Veneto.

Il mondo scientifico, medico, lo stesso professor Crisanti, i veri protagonisti del brillante “caso veneto”, glielo stanno dicendo. Ma lui niente. La rottura è insanabile: propaganda contro realtà. Sta a ciascuno di noi rompere la bolla di questo grande inganno nel quale anche la scienza, quando venne considerata, è stata usata solo per fare propaganda. Come oggi vengono utilizzate le categorie economiche produttive. Più che una Ferrari sembra uno schiaccia sassi che passa sopra qualsiasi cosa soltanto per il proprio tornaconto. Sopra tutti i veneti usati come pedine di una personale campagna elettorale permanente che guarda molto più al vero obiettivo romano che al benessere della nostra regione.


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Ufficio Stampa

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Arturo Lorenzoni

Candidato Presidente alla Regione Veneto

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